Mar 13 2014
Aiuto, il mio grafico parla arabo!
Cari potenziali clienti, miei o altrui, vi siete mai trovati in imbarazzo perché il vostro interlocutore parla una lingua incomprensibile, sia esso un grafico, un direttore creativo, uno stampatore o simili?
Vi siete mai trovati in difficoltà perché nel servizio offerto non è compreso quello di traduzione tecnico-umano, umano-tecnico?
Beh, penso sia vostro diritto capire di cosa si sta parlando, e che molti chiarimenti possano esservi forniti anche senza scendere in ostici discorsi tecnici e in dettagli complessi. Nei post di questa sezione mi ripropongo di fornirvi informazioni utili per capire come riconoscere un buon professionista o un buono studio e aiutarvi a capire un po’ di più gli strumenti comunicativi, in modo che li possiate scegliere e sfruttare al meglio.
Dal canto vostro fidatevi del vostro grafico e se non vi fidate cambiatelo! Accertatevi di parlare con un professionista serio, che non significa che debba essere un guru internazionale della grafica, ma una persona competente ed onesta che conosce il proprio lavoro ed è disponibile a tenersi aggiornata e a sperimentare nuove strade.
Nel nostro lavoro spesso si avvicendano figure diverse, “non fa tutto il grafico”, ma un buon grafico sa dove reperire le professionalità che possono servire a completare un progetto complesso che include aspetti che esulano dalle sue competenze.
Mar 15 2014
Gra-fico-PRO VS Gra-furbetto. Parte 1
Ovvero, perché dovresti spendere per il lavoro di un grafico professionista quando il figlio di tuo cugino usa Photoshop?
Beh, noi grafici passiamo ore interminabili a parlarne tra noi: come dei Furbish ci ripetiamo cose che sappiamo già, stupiti e infastiditi dal fatto che per noi siano lapalissiane e ci lamentiamo che gli altri invece non capiscano e si ostinino a non vedere la differenza tra un lavoro amatoriale e uno professionale.
Il problema è molto diffuso, quindi forse vale la pena di parlarne con gli utenti finali, per il bene di tutti.
I campi in cui un grafico lavora sono molti e tutti estremamente specifici e tecnici. Non c’è solo la creatività, per quanto essa sia sicuramente l’aspetto che per primo balza agli occhi e che spesso “la fa da padrone”. In linea di massima per molti lavori la creatività è fondamentale, ma non sufficiente ad ottenere un risultato professionale. Ci sono molte conoscenze tecniche chiamate in gioco, programmi diversi (giuro! Non si fa tutto in photoshop, anche se il figlio di tuo cugino lo fa), e spesso l’esperienza è importantissima per evitare brutte sorprese.
Perché un grafico improvvisato non ci garantisce i risultati di un professionista?
Inizierò col tema dell’esperienza e con un esempio.
Chi di voi si rivolge a un commercialista? Penso che chiunque lavori in proprio o abbia una ditta in Italia si rivolga a un commercialista, un professionista scelto con cura perché affermato e di esperienza.
Ma il commercialista è costoso! Perché non rivolgersi alla cugina di nostro nipote? Studia ragioneria e ha tutti 10, è già al quarto anno. Come non vi fidate? Ma ha tutti 10! E’ intelligente, seria, studiosa e appassionata e un giorno vuole diventare commercialista con un proprio studio. Eppure non vi rivolgete a lei, pensate non abbia abbastanza esperienza. Andrete da lei quando avrà finito gli studi, magari preso una laurea o seguito qualche corso di specializzazione. Poi farà un po’ di apprendistato, si farà le ossa e quando sarà una professionista affidabile sicuramente diventerà la vostra commercialista. Del resto è un lavoro difficile, tecnico, che richiede attenzione, esperienza e aggiornamenti continui. Se il commercialista sbaglia è un disastro.
Ma sapete che anche un grafico che sbaglia può creare qualche problemuccio? Migliaia di euro andati in fumo per un errore nel file di stampa, magari per una distrazione minima.
Ma può andare molto peggio. Un esempio pratico? Qualche mese fa ho visto un pieghevole pubblicitario. Carino nel complesso, una bella creatività, con idee niente male. Una bella quantità di errori, sia refusi, sia accostamenti cromatici non funzionanti, ma comunque un risultato simpatico per un lavoro a costo zero (frutto di volontariato). Lo spulcio mordendomi la lingua per non fare critiche scortesi e poi arrivo alla fine. Mi spavento e chiedo: “Ma questo l’avete pagato?”
Già, perché il grafico aveva inserito una bella cartina, palesemente scroccata da un noto servizio di mappe stradali. Uh, ohhhh!
Ma non è una ottima idea. Perché? Secondo voi sono gratuite? Nonono! Si pagano! E anche care!
Quante ne ho ridisegnate nel tempo perché ditta o cliente volevano risparmiare! Una buona trentina solo della Liguria. E poi stati in giro per il mondo, nazioni Europee.
Insomma, nessuno ci può vietare di disegnarne una noi, ma noi non possiamo usare quelle altrui.
Del resto i servizi professionali che le vendono hanno spese ingenti per produrle e tenerle aggiornate e nessuno di loro le fornisce solo per i nostri begli occhi.
Un professionista lo avrebbe saputo e alla richiesta di inserire la cartina avrebbe proposto soluzioni legali per inserirne una, comprandola o ridisegnandola. Difficilmente questo errore si tradurrà in un problema, ma una denuncia per il furto dell’immagine sarebbe possibile e avrebbe conseguenze piuttosto antipatiche.
Questo è un primissimo clamoroso esempio di perché un grafico improvvisato può costituire un pericolo per il portafogli. A presto per altri approfondimenti sull’argomento!
By Renetta • Grafi-cosa? • 0 • Tags: aiuto, guida, help, tech